Domande frequenti su Transizione 5.0
-
Il credito d’imposta può essere combinato con altre agevolazioni finanziate dall’Unione Europea?
No, il Decreto Ministeriale “Transizione 5.0” non consente di cumulare il credito d’imposta con altre agevolazioni coperte da fondi europei, in linea con le direttive sui Piani di Ripresa e Resilienza adottate il 31 maggio 2024. Ad esempio, non è possibile cumulare con incentivi finanziati dal FESR, FSE+, JTF, PNRR o FEASR. -
Come si calcola la riduzione dei consumi energetici?
La riduzione viene determinata confrontando i consumi energetici stimati dopo l’implementazione degli investimenti con quelli registrati nell’anno precedente all’inizio del progetto. Si prendono in considerazione solo i beni materiali e immateriali elencati negli allegati A e B della legge n. 232 del 2016. -
È possibile usufruire dell’incentivo Transizione 5.0 per macchine mobili alimentate a combustibili fossili?
No, le macchine mobili non stradali alimentate da combustibili fossili non sono ammissibili. Anche nel caso in cui si utilizzino combustibili alternativi, come HVO o biodiesel, non sarà possibile ottenere l’incentivo. -
Il credito d’imposta è cumulabile con altri incentivi?
Il credito d’imposta è compatibile con agevolazioni finanziate a livello nazionale, a patto che non si superi il totale dei costi sostenuti. Tuttavia, non è cumulabile con altri crediti d’imposta esistenti, come quello della Transizione 4.0 o il bonus per investimenti nella Zona Economica Speciale. -
I veicoli agricoli e forestali sono agevolabili?
Sì, i veicoli agricoli e forestali sono ammissibili, a condizione che rispettino i requisiti previsti dalla Transizione 4.0 e che l’investimento sostitutivo preveda il passaggio a motori Stage V, con la rottamazione di veicoli con motori Stage I o precedenti. -
Cosa si intende per “processo produttivo” nell’ambito dell’incentivo?
Si fa riferimento al processo produttivo che sarà interessato dalla riduzione dei consumi energetici tramite gli investimenti incentivati. Anche una parte del processo produttivo può essere considerata, purché sia in grado di garantire la trasformazione autonoma dell’input in output. -
Quali investimenti sono ammessi nel Piano Transizione 5.0?
Gli investimenti ammissibili devono riguardare progetti avviati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 e devono prevedere una riduzione dei consumi energetici pari almeno al 3% per la struttura produttiva o al 5% per i processi interessati. Sono agevolabili beni materiali e immateriali interconnessi, come previsto dagli allegati A e B della legge 232/2016. -
Gli impianti fotovoltaici possono beneficiare dell’incentivo?
Sì, ma solo se i moduli fotovoltaici sono iscritti al registro apposito e rispettano i requisiti territoriali e tecnici indicati dalla normativa. È prevista una maggiorazione per i pannelli con efficienza elevata. -
Come si calcolano i consumi energetici delle nuove imprese?
Per le imprese di nuova costituzione, i consumi sono stimati confrontando le prestazioni di almeno tre beni alternativi disponibili sul mercato europeo negli ultimi cinque anni. -
Quali documenti devono essere conservati?
Le imprese devono conservare tutta la documentazione relativa agli investimenti, comprese certificazioni, perizie, fatture e documenti di trasporto. -
Chi può rilasciare le certificazioni ex-ante ed ex-post?
Le certificazioni possono essere rilasciate da esperti in gestione dell’energia, ESCo certificate e altri professionisti con esperienza comprovata in efficienza energetica. -
Come si accede al credito d’imposta?
È necessario registrarsi sul portale GSE, inviare una comunicazione preventiva, confermare gli ordini e completare il progetto entro i termini previsti. -
Che cosa si intende per “data di avvio” di un progetto?
La data di avvio è considerata quella del primo impegno giuridico a ordinare i beni, o qualsiasi altro impegno che renda irreversibile l’investimento. -
Cosa succede se i costi sostenuti sono diversi da quelli preventivati?
Se i costi sono inferiori a quelli dichiarati in precedenza, il credito d’imposta verrà ricalcolato in base ai nuovi costi; se sono uguali o superiori, il credito d’imposta rimarrà invariato. -
Quali imprese possono accedere all’agevolazione?
Possono beneficiare dell’incentivo tutte le imprese residenti in Italia, tranne quelle in stato di liquidazione, fallimento o soggette a sanzioni interdittive. -
Qual è l’obiettivo del Piano Transizione 5.0?
L’obiettivo del Piano è promuovere la transizione delle imprese verso un modello produttivo più sostenibile ed efficiente sotto il profilo energetico. -
Quali verifiche vengono eseguite sugli investimenti?
Il GSE, su incarico del Ministero, verifica la correttezza delle certificazioni e può eseguire controlli documentali e ispezioni sui singoli interventi. -
In cosa consiste il Piano Transizione 5.0?
Il Piano offre un credito d’imposta per investimenti che permettono di ridurre i consumi energetici delle strutture produttive del 3% o dei processi produttivi del 5%. -
Qual è il riferimento normativo del Piano?
Il Piano è istituito dall’art. 38 del Decreto-Legge del 2 marzo 2024, n. 19, e regolato dal Decreto Ministeriale del 24 luglio 2024. -
Quali attività formative sono agevolabili?
Le attività di formazione, sia in aula che online, devono riguardare le tecnologie rilevanti per la transizione energetica e la digitalizzazione. -
Come viene determinato l’importo del credito d’imposta?
L’importo varia in base all’entità degli investimenti e alla riduzione dei consumi energetici ottenuta. -
Come può essere utilizzato il credito d’imposta?
Il credito può essere compensato tramite il modello F24 entro il 31 dicembre 2025, con possibilità di riportare il residuo per cinque anni. -
Quando si considera completato un progetto?
Il progetto si considera completato alla data di realizzazione dell’ultimo investimento o del completamento dell’attività di formazione. -
Cosa si intende per “struttura produttiva”?
È un sito autonomo dal punto di vista tecnico, funzionale e organizzativo, che può realizzare l’intero ciclo produttivo o parte di esso. -
Sono previsti limiti per gli investimenti in autoproduzione energetica?
Sì, l’incentivo è limitato in base alla capacità produttiva massima e ai costi ammissibili previsti dalla normativa. -
Chi può effettuare la perizia tecnica asseverata?
La perizia può essere rilasciata da ingegneri o periti industriali iscritti agli albi professionali, oppure da enti di certificazione accreditati. -
Come vengono calcolati i consumi per imprese nuove?
Si effettua una stima dei consumi basata sui beni alternativi disponibili sul mercato negli ultimi cinque anni. -
Quali sono i passaggi per accedere all’agevolazione?
Registrazione sul portale GSE, prenotazione del credito, conferma dell’acconto, completamento del progetto e invio della documentazione. -
Cosa succede se i costi sostenuti sono inferiori a quelli preventivati?
Il credito d’imposta sarà ridotto in proporzione ai costi effettivi sostenuti. -
Come viene definita una “struttura produttiva”?
È un’unità autonoma per la produzione di beni o servizi, che può includere una o più unità locali. -
Qual è la dotazione finanziaria del Piano?
Sono disponibili 6,3 miliardi di euro per il periodo 2024-2025. -
Il Piano si configura come aiuto di stato?
No, poiché il credito d’imposta è una misura generale, non selettiva, non rientra nella categoria degli aiuti di stato. -
Chi può erogare le attività di formazione?
Le attività formative possono essere svolte da enti accreditati, università, centri di competenza e altri soggetti qualificati.
Scopri tutto su Transizione 5.0
