Con l’introduzione del Bonus Transizione (industria) 5.0, le aziende italiane affrontano una nuova era di requisiti più severi e obblighi rafforzati, un cambiamento che segna una significativa evoluzione rispetto al precedente regime del Bonus 4.0.

Questa misura, destinata a sostenere le imprese nel loro percorso verso soluzioni più ecosostenibili, richiede ora un impegno più marcato nella dimostrazione della conformità attraverso adempimenti e documentazioni più stringenti.

Il decreto legge “Pnrr” numero 19/2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 52 del 2 marzo 2024, introduce modifiche significative per l’accesso ai fondi del Bonus Transizione 5.0. Al centro di queste modifiche ci sono due nuovi adempimenti chiave: una comunicazione tecnica obbligatoria al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e una certificazione contabile. Tali requisiti rappresentano un’escalation nelle aspettative del governo italiano nei confronti delle aziende beneficiarie, mirando a una maggiore trasparenza e responsabilità nell’uso dei fondi pubblici.

La necessità di una certificazione contabile è particolarmente degna di nota, in quanto estende l’obbligo di dimostrazione delle reali spese ammissibili a tutti gli investimenti in beni strumentali, e non solo a quelli in innovazione, ricerca e sviluppo come precedentemente previsto. Ciò implica che le aziende dovranno ora predisporre una documentazione contabile dettagliata, disponibile in caso di controllo, pena la revoca del beneficio.

Un aspetto cruciale del nuovo regime è l’introduzione di un revisore legale obbligatorio, che sottolinea ulteriormente l’importanza attribuita alla correttezza e precisione delle dichiarazioni aziendali. Questa misura si inserisce in un contesto più ampio di vigilanza e controllo sulle agevolazioni fiscali, in risposta alle preoccupazioni sull’uso appropriato dei fondi pubblici e sulla realizzazione effettiva degli obiettivi di sostenibilità energetica.

Il processo di monitoraggio e autorizzazione delineato nelle bozze del decreto enfatizza la priorità data all’iter di prenotazione rispetto alla concessione, un cambiamento che riflette l’intenzione del governo di assicurare un maggiore controllo sulla distribuzione dei fondi. Questo passaggio non avrà effetto immediato ma sarà implementato successivamente alla pubblicazione del Decreto attuativo da parte del Ministero delle Imprese, in coordinamento con il Ministero dell’Economia e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Le aziende italiane, soprattutto quelle fortemente impegnate nella transizione energetica, dovranno quindi navigare in questo nuovo panorama regolamentare, adattandosi ai requisiti più rigorosi e preparandosi per una fase di transizione che promette di essere sia impegnativa che ricca di opportunità. In questo contesto, il ruolo degli Energy Manager si rivela ancora più centrale, in quanto saranno loro a guidare le imprese attraverso le complessità del Bonus Transizione 5.0, assicurando che gli investimenti non solo siano conformi ai nuovi standard, ma anche che contribuiscano efficacemente agli obiettivi di sostenibilità energetica del paese.

Il Piano offre un credito d’imposta a tutte le imprese situate sul territorio nazionale, comprese le filiali di società estere, indipendentemente dalla loro struttura giuridica, settore di appartenenza, dimensione o regime fiscale. Questo incentivo è rivolto a coloro che realizzano nuovi investimenti in innovazione per ridurre i consumi energetici nel 2024 e nel 2025, rispettando certi limiti di spesa.

Sono escluse dall’incentivo le imprese in difficoltà finanziaria, quelle in stato di liquidazione o fallimento, quelle sottoposte a procedure concorsuali o che hanno ricevuto sanzioni specifiche. Per poter beneficiare del credito d’imposta, le aziende devono anche osservare le norme sulla sicurezza sul lavoro e i doveri di contribuzione sociale e previdenziale.

Gli investimenti incentivabili includono l’acquisto di beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’attività d’impresa, che contribuiscono alla riduzione dei consumi energetici. Tra questi, sono compresi software e sistemi per il monitoraggio e la gestione efficiente dell’energia, nonché investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, con particolari benefici per gli impianti fotovoltaici.

In aggiunta, una porzione degli investimenti è dedicata alla formazione del personale sulle competenze digitali e energetiche, con un tetto massimo di finanziamento. Alcuni investimenti, tuttavia, sono esclusi per garantire che non danneggino significativamente l’ambiente o si collegano a settori non sostenibili.

Il credito d’imposta varia in base all’importo dell’investimento, con percentuali crescenti per riduzioni di consumi energetici maggiori. L’accesso al beneficio avviene tramite un processo telematico gestito dal GSE, che include la presentazione di una documentazione dettagliata e la comunicazione di avanzamenti e completamento degli investimenti.

È necessaria una certificazione da parte di valutatori indipendenti che attestino la riduzione dei consumi energetici prevista e la realizzazione effettiva degli investimenti. Questo credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione e non è cumulabile con altre misure agevolative per gli stessi costi, a eccezione di specifiche condizioni.

Il Ministero delle imprese e del Made in Italy, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, stabilirà le modalità attuative di questo piano, assicurando il rispetto dei limiti di spesa e l’efficacia nella riduzione dei consumi energetici e nella promozione dell’innovazione.

Il ruolo del GSE

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) svolge un ruolo cruciale nel processo di asseverazione delle richieste per i fondi della Transizione 5.0, essendo responsabile della verifica e dell’approvazione delle domande presentate dalle imprese che intendono accedere ai benefici previsti dal Piano Transizione 5.0. Questa attività include diversi passaggi chiave:

  1. Ricezione e Verifica della Documentazione: Il GSE riceve le domande di agevolazione presentate dalle imprese, comprensive di tutta la documentazione richiesta per dimostrare la conformità ai criteri stabiliti dal decreto legislativo. Questo processo implica un’accurata revisione dei documenti forniti per assicurare che rispettino i requisiti specificati, come la dimostrazione di investimenti volti alla riduzione dei consumi energetici o all’introduzione di innovazioni tecnologiche.
  2. Asseverazione delle Richieste: Una volta completata la verifica della documentazione e confermata la rispondenza ai criteri del Piano Transizione 5.0, il GSE procede con l’asseverazione delle richieste. Questo significa che attesta la legittimità e la validità delle domande, rendendole idonee a ricevere i fondi o i benefici previsti, quali crediti d’imposta o incentivi economici.
  3. Comunicazione con Altri Enti: Il GSE interagisce con altri enti governativi e istituzioni, come il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate, per coordinare e convalidare la distribuzione degli incentivi. Questo include la trasmissione delle informazioni relative alle imprese approvate e agli importi dei crediti d’imposta assegnati.
  4. Monitoraggio e Controllo: Il GSE ha anche il compito di monitorare l’attuazione degli investimenti e di assicurare che i progetti realizzati rispettino le condizioni previste per l’ottenimento dei fondi. Ciò può includere controlli periodici e valutazioni ex post per verificare l’effettiva riduzione dei consumi energetici o il raggiungimento degli altri obiettivi dichiarati.
  5. Supporto e Assistenza: Inoltre, il GSE fornisce supporto e assistenza tecnica alle imprese che presentano domanda, offrendo chiarimenti sui requisiti del Piano Transizione 5.0 e guidando i richiedenti attraverso il processo di domanda e asseverazione.

In sintesi, il GSE agisce come ente certificatore e supervisore nel processo di assegnazione dei fondi della Transizione 5.0, garantendo che solo i progetti conformi alle normative e agli obiettivi di sostenibilità energetica e innovazione tecnologica ricevano il supporto finanziario previsto.

In conclusione, l’importanza di affrontare le sfide dell’efficienza energetica e della transizione verso l’Industria 5.0 richiede una guida esperta e affidabile. Ambra Consulting, con la sua profonda conoscenza e esperienza, si pone come il partner ideale per navigare il complesso panorama degli incentivi e delle opportunità di finanziamento. Contattare Ambra Consulting significa scegliere un percorso semplificato verso il successo del tuo progetto, assicurandoti la guida di esperti nel campo. Non esitare a raggiungere nuovi traguardi di sostenibilità e innovazione con il supporto di Ambra Consulting.