Il recente Piano Transizione 5.0 del governo italiano, destinato a rivoluzionare il settore produttivo con un’integrazione più profonda tra tecnologia avanzata e sostenibilità, ha sollevato preoccupazioni tra gli operatori del settore energetico per l’esclusione del solare termico dalle agevolazioni previste.
Questa tecnologia, non solo è una risorsa chiave per la produzione di energia termica, ma è anche un campo in cui l’Europa, e l’Italia in particolare, vantano una notevole eccellenza industriale.
La lettera di Solterm Italia
In una comunicazione inviata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Solterm Italia, associazione rappresentativa del settore solare termico, ha sollevato la questione dell’esclusione di questa tecnologia dalle agevolazioni per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia, previste invece per il fotovoltaico. Solterm sottolinea che, secondo le direttive UE, il termine “energia solare” include sia l’energia termica che quella elettrica. Escludere il solare termico, afferma l’associazione, rappresenta una limitazione significativa, considerando che questa tecnologia può produrre fino a quattro volte più energia per unità di superficie rispetto ai pannelli fotovoltaici.
Impatto sull’Industria nazionale
L’associazione evidenzia come il solare termico sia già utilizzato in progetti industriali di grande rilevanza, sia in Italia che in altri paesi europei come Spagna, Francia, Belgio e Germania. Aziende italiane di rilievo, come Martini e Rossi e Peroni, hanno già implementato impianti di solare termico per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’uso di fonti fossili. L’esclusione di questa tecnologia dalle agevolazioni del Piano Transizione 5.0 rischia di penalizzare un settore strategico e di rallentare il progresso verso una maggiore sostenibilità industriale.
Una richiesta di riconsiderazione
Solterm Italia ha espresso la volontà di collaborare con il Ministero per trovare soluzioni nell’ambito dei decreti attuativi, che possano includere il solare termico tra le tecnologie incentivate. Questo, non solo permetterebbe di valorizzare una tecnologia dove l’Italia è leader, ma offrirebbe anche alle imprese un portafoglio più ampio di opzioni per migliorare la propria sostenibilità energetica.
L’esclusione del solare termico dal Piano Transizione 5.0 rappresenta una sfida per il settore, che vede in questa tecnologia una componente essenziale per la de-carbonizzazione dell’industria. Un’eventuale inclusione nei benefici potrebbe non solo stimolare l’innovazione e l’efficienza energetica, ma anche rafforzare la posizione competitiva dell’industria italiana sul mercato europeo e globale.